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Furlo, Gola del.

Stretta e selvaggia gola dell'Appennino marchigiano formata dal fiume Candigliano, affluente di destra del Metauro, fra i monti Pietralata e Paganuccio. Vi passa la via Flaminia che l'attraversa in una galleria (Pietra Pertusa) lunga 38 m, larga al massimo 5 m e mezzo, alta 6 m. La galleria fu fatta scavare dall'imperatore Vespasiano nel 76 d.C.; i Romani la chiamarono forulus donde derivò il nome attuale. Sono tuttora visibili i segni degli scalpelli usati per scavare la roccia calcarea. Si tratta della più antica opera del genere effettuata dai Romani. Attraverso il forulus passarono le orde, provenienti dal Nord e dirette a Roma, dei Goti, dei Visigoti e dei Longobardi. Nel 1849 vi passarono anche le truppe dell'esercito austriaco invano contrastate dalle milizie della Repubblica Romana. Presso la gola il Candigliano è stato sbarrato con una diga che ha dato origine a un lago-serbatoio della capacità di due milioni di metri cubi d'acqua. Nelle vicinanze esiste anche un albergo un tempo frequentato molto spesso da Mussolini.